Proroghe per la realizzazione degli asili nido finanziati dal PNRR
Molti Comuni sono in ritardo sulla tabella di marcia nella fase operativa dei progetti finanziati con fondi PNRR a causa delle loro perenni carenze strutturali di personale, in particolare tecnici, ingegneri, architetti, geometri. Delle loro difficoltà si è fatta portavoce l’ANCI, che è riuscita in dialogo con il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ad ottenere piccole agevolazioni.
Il Ministero ha dunque rinviato la scadenza per la costruzione di nuovi asili nido. I quasi 2.500 Comuni che ne hanno fatto richiesta potranno affidare i lavori entro il 31 maggio 2023 e non più entro il 31 marzo come previsto nel piano. Ma basteranno due mesi di proroga a tutti quei Comuni che ancora non hanno presentato i progetti, per riuscire ad aprire i cantieri entro il 30 giugno prossimo? Il Ministro si è detto disposto anche a procrastinare questa data, ma in questo caso bisognerà ottenere la disponibilità dell’UE. E non sarà cosa facile: il PNRR è un accordo stringente con la Commissione Europea, che prevede tempi molto serrati.
Il tema asili nido in Italia, si sa, è una nota dolente. Il Paese ha una carenza strutturale di posti in asili nido: solo il 27,2% rispetto al totale dei bambini sotto i tre anni. Ma l’UE ha fissato una soglia minima del 33% affinché si possa parlare di un servizio alla cittadinanza efficiente. Tali carenze finiscono per ripercuotersi, fino a diventare decisive, sulla scelta delle coppie di fare o meno figli. E il tasso di natalità in Italia continua a decrescere. Ciononostante, ci sono volute ben quattro aperture del bando PNRR sugli asili nido per riuscire a coinvolgere un numero sufficiente di Comuni nella costruzione di nuovi asili nido. E questo sempre a causa delle note carenze di personale amministrativo.
Sul piano della messa in sicurezza e riqualificazione degli impianti scolastici, il Ministro ha preannunciato la possibilità di implementare a breve un piano ambizioso e significativo sull’edilizia scolastica. Si è inoltre impegnato a fissare per decreto la definizione dei termini entro il 15 settembre 2023.
Anche sul tema dei ribassi d’asta, il Ministro ha mostrato apertura, e valuterà una proposta normativa che consenta la loro applicazione anche ai progetti in essere.